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La vita di un essere umano è un insieme di scelte coraggiose e di codardia, di fatti previsti ed eventi subiti, di cose cercate e di cose trovate.

Si pensa sempre che quanto di imprevisto ci capiti sia dovuto al fato o all’influenza nefasta degli altri esseri con cui condividiamo questo campo di gara che è la vita.

Se fossimo più severi e imparziali verso noi stessi dovremmo riconoscere che le nostre responsabilità per quello che abbiamo o abbiamo evitato di fare sono la causa della maggior parte dei nostri problemi.

Lo stesso fenomeno si riscontra nella storia dell’umanità in generale, uno psicologo direbbe a chi muore in un attentato, a chi è ammalato a causa dell’inquinamento, a chi è senza lavoro a causa della globalizzazione oppure a  chi semplicemente è di cattivo umore senza un motivo identificabile, che la colpa non è di qualcuno in particolare ma che chi sbaglia è colui che non si sa adattare, che non si rassegna, perché la vita si può solo far calzare alle condizioni del momento storico. Io penso che questo ragionamento può giustificarsi per un pollo in una stia ma non per un uomo.

Il punto è: può un uomo pensare di influenzare gli altri suoi simili in modo che cambino il loro comportamento migliorando le condizioni ambientali di questa competizione che è la  vita?  Cogli l’attimo o crea l’attimo ?

L’umanità ha avuto campioni del bene che hanno portato l’uomo dalla barbarie ad una civiltà degna di questo nome, ma non tutte le persone sono ben disposte al buon senso. Come sanno bene gli sceneggiatori di Hollywood che li uomini si dividono in due categorie principali, quelli che sanno che a volte sbagliano e sono perciò disposti ad ascoltare un altro per migliorare la loro “socialità” ossia quelli che sanno cosa sia un senso di colpa, e quelli che non ammetterebbero mai di essersi sbagliati. Potrebbero, fingendo, fare autocritica di fronte  agli altri, ma non lo riconoscerebbero mai dentro di sé.

Nessuno ti può cambiare se tu non sei d’accordo, per questo non sarai mai un pollo.

Un uomo può pensare di influenzare solo quei suoi simili che sappiano quanto sia facile commettere, volontariamente o involontariamente, un errore. Nessuno ha influenzato il pensiero di Hitler, Napoleone, Alessandro Magno, Stalin, Jack lo Squartatore, Al Capone,  o solo le idee illogiche del tuo capo ufficio che fa di tutto per mandare a catafascio l’azienda che ti permette di procurarti di che vivere. Questi esseri scuri dentro hanno mandato, senza alcun senso di colpa, questa umanità molte volte al massacro.
Proviamo a guardare cosa ci può essere in questi “ buchi neri “.

Io ho fatto, volontariamente o involontariamente, per codardia o solo per ignoranza molti errori nella mia vita, sono un essere imperfetto e scrivo per esseri imperfetti.

Se sei un uomo o una donna dai comportamenti irreprensibili, se sei diventato nervoso al solo leggere queste parole, rimetti questo libro dove l’hai preso, guardare in faccia alla stupidità del male non fa per te. Grazie.

Ho comprato Fili dalla tela di Penelope perché mi incuriosiva il titolo.
Mi aspettavo un romanzo di mitologia greca, sbagliavo. Ho trovato un libro bellissimo, che mi ha fatto maturare.

Ho davvero apprezzato la forma scelta dell’autore per affrontare i molti e diversi temi. Racconto, riflessioni e le due poesie in antitesi permettono di analizzare la questione da più punti di vista e lasciano alla fine un insegnamento. Le parole vanno dritte al punto, a volte sono dure ma nondimeno vere.  Sono davvero felice di averlo . Grazie

Martina

Un libro coinvolgente. Bastano poche pagine per ritrovarsi dentro la storia e condividere con i diversi protagonisti le situazioni in cui si trovano. La trama colpisce per la ricchezza e varietà dei contenuti. Davvero avvincente e emozionante.

Tecla

Sino a che crediamo ancora nell’amore nonostante le delusioni , significa che viviamo 😊

Brunella

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