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Il suo amico

Era un contadino, un uomo semplice con moglie e tre figlie, una cascina con la cucina che aveva due porte, una verso la strada, l’altra verso la stalla, due vacche ed un asino.
Quell’animale buono e paziente era suo da vent’anni, si capivano e si aiutavano, erano amici. Avrebbe voluto un cavallo ma costava troppo.
Si parlavano senza parole, tra loro erano sguardi, quegli occhi grandi e scuri erano lo specchio di un’anima gentile e generosa.
Poi l’incidente, i ferri consumati o solo una lastra di ghiaccio.
Avevano portato il letame nel campo del mais, l’ultimo viaggio, il freddo che mordeva i polmoni e la prospettiva del tepore della casa aveva fatto accelerare l’andatura e la curva era stata traditrice. L’asino era caduto e si era ferito un ginocchio, il punto peggiore.
A casa l’aveva pulito e disinfettato con l’alcool e medicato con uno straccio pulito ma non era bastato. Dopo una settimana era gonfio e usciva sempre pus. Chiamò il veterinario.
“Bisogna abbatterlo subito o non riesce neanche ad arrivare con le sue gambe al macello.”
Quella notte non dormì.
Il mattino dopo lo prese ed uscirono da soli, senza il carretto. Camminavano, l’asino zoppicando e standogli vicino, come sempre.
Dopo quattro ore arrivarono al macello, l’odore del sangue era forte.
Si accorse che lo sguardo dell’asino era altrove, piangeva, sognava ma non lasciava intendere la minima rabbia verso il suo padrone.
Entrò mansueto nella stalla di una notte.
Lui prese i soldi, andò a bere un bicchiere di vino. Sapeva di amaro. Passò a prendere un sacco di riso, il sale, una manciata di caramelle per le bimbe, guardò le 30.000 lire.
Tornò a casa con la sua solitudine.

Il Suo Amico
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